Cos’è il vino biologico?

Oggi cercheremo di fare chiarezza sul significato di vino biologico. Che cos’è che rende un vino biologico e quali sono le sue caratteristiche principali?

Negli ultimi anni abbiamo potuto notare come l’interesse verso i prodotti biologici, in particolare il vino, abbia acquistato sempre più importanza. Un po’ sicuramente per tendenza, un po’ per una maggiore consapevolezza da parte del consumatore.

Oggi il biologico nel nostro Paese è una realtà significativa dell’agroalimentare, un pilastro assolutamente importante. È bene ricordare che alcune aziende adottavano già in passato politiche e metodi di produzione sostenibili. Invece, molte altre si sono spostate sul biologico da relativamente poco tempo dando sempre più spazio e rilevanza al “BIO”, adattando il loro modo di operare nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori.

La storia del vino biologico

Nella storia dell’agricoltura, se ci pensiamo bene, la coltivazione è sempre stata biologica. Fu dopo il secondo conflitto mondiale che le sostanze chimiche iniziarono il loro ingresso nei campi. Questo portò ad un aumento della quantità di prodotti raccolti, è vero, ma a discapito della biodiversità.

A partire dagli anni Settanta, alcuni agricoltori italiani hanno iniziato a riunirsi in associazioni, adottando tecniche di coltivazione più rispettose per l’ambiente: agricoltura biodinamica, permacultura, agricoltura ecologica, macrobiotica ecc.

Il tutto culminò nel 1991 con il primo Regolamento Europeo che definì i processi dell’agricoltura biologica. Stiamo parlando del Regolamento UE 203/2012 in cui sono definite le pratiche e il processo di vinificazione dei vini che oggi conosciamo come vini biologici.

Che cos’è il vino biologico?

Un vino è detto biologico quando proviene da uve 100% biologiche. Sono uve coltivate senza l’utilizzo di agenti chimici di sintesi in vigna e la cui vinificazione in cantina avviene grazie all’utilizzo di prodotti enologici certificati biologici e un quantitativo limitato di solfiti.

Questa definizione è ufficiale dal 2012, quando è entrato in vigore il regolamento UE 203/2012 che sancisce che si possa parlare di vino biologico, e non più solo di vino “proveniente da uve biologiche”, grazie alla possibilità di certificare come biologico l’intero processo di vinificazione e di trasformazione delle uve.

Come riconoscere un vino biologico

Sicuramente molti di voi si staranno chiedendo come è possibile riconoscere un vino biologico. Ora ve lo spiego: un vino biologico certificato riporta sempre sulla propria etichetta il logo europeo. Si tratta di un vero marchio di garanzia che indica che il prodotto è stato realizzato in modo biologico.

Ottenere il logo europeo non è semplice. Viene concesso da aziende, a loro volta certificate dall’ente autorizzato MIPAAF acronimo di Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che si occupano di verificare che tutto venga compiuto secondo regolamento.

L’Italia e il vino biologico

Il vino biologico in Italia è in piena espansione grazie alla crescente domanda e alla sempre maggiore consapevolezza dei produttori, come ho raccontato nell’introduzione. Si è passati da una piccola nicchia di persone che ricercavano questi prodotti a una vera e propria categoria di consumatori che cercano e acquistano vino biologico in modo consapevole.

La Sicilia è la regione più bio d’Italia

La Sicilia è la regione più bio d’Italia. Entrando nel dettaglio il 51% della superficie coltivata in biologico in Italia è condivisa da quattro regioni, tre di queste al Sud: Sicilia, Puglia, Calabria ed infine Emilia-Romagna.

Qual è la differenza tra vino biologico e vino biodinamico?

Sono numerosi coloro che ancora oggi fanno fatica a distinguere il vino biologico dal vino biodinamico. C’è ancora tanta confusione. Tant’è che molti credono che siano sinonimi… cerchiamo quindi di capire la differenza.

Nel mondo del vino e della sostenibilità, esistono diverse tipologie di vino “green”, come il biodinamico, il naturale o il vegano.

L’agricoltura biodinamica trova i suoi fondamenti ancora prima di quella biologica, grazie a Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia che ha gettato le basi per un approccio olistico alla coltivazione delle piante.

Come per la produzione di vini biologici, anche per i vini biodinamici non vengono utilizzati prodotti e concimi chimici, ma in aggiunta questo tipo di coltivazione tiene anche conto delle fasi lunari e della posizione dei pianeti. Questo perché la coltivazione biodinamica vede la terra come parte dell’universo e quindi soggetta alle leggi cosmiche.

I vini biodinamici, a differenza dei vini biologici, non hanno una regolamentazione a livello europeo. Tuttavia, gli agricoltori che seguono questa filosofia sono riuniti nell’associazione Demeter International, che rilascia un marchio ai prodotti biodinamici.

I vini biodinamici sono generalmente più ricchi dal punto di vista alimentare ed energetico, per una degustazione completa e profonda.

Il vino biologico è una scelta etica?

Se parliamo di caratteristiche organolettiche, non vi è una vera e propria distinzione tra un vino biologico e un cru “normale”. Al contrario, troviamo importanti differenze nei rispettivi metodi di produzione.

Il vino biologico è un vino completamente naturale e genuino. Per l’intero processo produttivo non vengono impiegati agenti chimici di sintesi. Infatti, la vite dell’agricoltura biologica viene coltivata nel suo habitat, le erbe spontanee vi crescono attorno e la biodiversità è sviluppata.

Il frutto di questo procedimento è un‘uva equilibrata, ricca di tutte quelle caratteristiche tipiche del territorio nel quale cresce. Di conseguenza, il vino che deriva da queste uve è naturale, completamente sano, genuino e sicuramente di qualità. Rispetta l’ambiente, l’ecosistema, ma anche la salute del consumatore.

Molti consumatori stanno iniziando a preferire l’acquisto del vino biologico per diverse ragioni.

Le aziende che lo producono sono molto controllate e devono rispettare le normative, di conseguenza chi acquista si sente più sicuro. Chi ha attenzione nei confronti dell’ambiente, preferisce questo vino perché l‘impatto delle coltivazioni di uve biologiche è molto inferiore rispetto alle altre non biologiche. Il rispetto per l’ambiente e per i lavoratori e la fatica necessaria per perseguire l’obiettivo rendono, chi produce vino biologico, più impegnato agli occhi dei consumatori. Essi, perciò, scelgono di premiare chi investe in questo tipo di prodotto, poiché trasportato da una vera passione.

Per concludere

Spero di essere riuscito a chiarire alcuni dubbi relativamente al vino biologico.

È un mondo complesso e molto interessante che sicuramente avrebbe bisogno di altri approfondimenti!

Su Vino.com trovate un’offerta vasta di vino biologico che vi consiglio di provare per iniziare a scoprire passo dopo passo questo mondo.

Luca Gardini

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