“Esiste” il vino bianco in Piemonte?

Il Piemonte, come molti sapranno, è una delle regioni italiane più conosciute a livello internazionale per i celebri vini delle Langhe, Barolo e Barbaresco.

Tuttavia, oggi, ho pensato di raccontarvi di un’altra faccia della medaglia di questa magnifica regione. La vocazione del terroir, la ricchezza della biodiversità dei vitigni autoctoni e il saper fare dei produttori consentono ai vini bianchi piemontesi di esprimersi con grande carattere e decisione.

Quindi, quali sono i principali vini bianchi piemontesi? Vediamoli insieme.

Il Piemonte: un territorio unico

Come dicevo nell’introduzione, il vino bianco del Piemonte non avrebbe tali doti organolettiche senza il particolare terroir proprio della regione.

L’alternanza di zone montuose e di zone collinari, il clima continentale con importanti escursioni termiche e la buona esposizione favoriscono la maturazione anche di vitigni tardivi. Inoltre, tutti i fattori appena elencati sono responsabili della tipica struttura e longevità di cui godono i vini del Piemonte.

Alcune zone più di altre sono diventate famose per la qualità dei vini che vi si producono.

Le Langhe

I vini delle Langhe sono rinomati in tutto il mondo. Infatti, chi è alla ricerca di un pregiato vino delle Langhe può scegliere tra grandi etichette di Barolo, Barbaresco e Nebbiolo, tutti vini piemontesi apprezzati per le notevoli qualità determinate dal ricco terroir in cui sono prodotti.

Il Roero

Zona particolarmente vocata alla produzione vinicola, dove si produce il vino Arneis. Oltre al vino bianco piemontese Arneis, qui si produce il Roero che gode della denominazione di origine controllata.

Il Vercellese

In questa zona si produce il Gattinara, tipico vino piemontese e unico vino del vercellese che gode della Docg, e l’Erbaluce di Caluso, vino piemontese bianco che gode della denominazione di origine controllata ed è prodotto nelle varianti bianco, passito e spumante.

Il Monferrato

Tra i vini del Monferrato spiccano per pregio note etichette di vino rosso piemontese, ma anche ottimi vini bianchi piemontesi prodotti con vitigni locali e internazionali. Per citarne alcuni, vi sono: Barbera, Grignolino, Freisa e Malvasia di Casorzo.

I vitigni del vino bianco Piemontese

I vitigni a bacca bianca da cui sono prodotti i vini bianchi piemontesi rappresentano circa il 40% della produzione totale del Piemonte.

A differenza dei vini rossi della regione, focalizzati in modo netto su pochi vitigni come Barbera, Dolcetto e Nebbiolo, la produzione di vino bianco piemontese risulta più frammentata e articolata tra numerose varietà e piccole denominazioni.

L’eterogeneità dei vini bianchi piemontesi è un aspetto molto positivo poiché testimonia una vasta biodiversità e valorizzazione del territorio.

I vitigni che costituiscono i vini bianchi del Piemonte

Il Moscato bianco

Il Moscato bianco è il vitigno a bacca bianca più coltivato in Piemonte.  Rappresenta circa il 21% della produzione totale dei vini piemontesi ed è coltivato principalmente nella provincia di Cuneo e Asti. Qui viene impiegato per produrre i famosi vini piemontesi dolci o semi dolci Asti Spumante DOCG e Moscato d’Asti DOCG. Dal Moscato vengono prodotti anche vini bianchi piemontesi secchi come l’Asti DOCG secco. Il Moscato Bianco può essere definito come il più noto della famiglia dei moscati. È un vitigno aromatico particolarmente ricco di terpeni che conferiscono ai vini un’indistinguibile e intensa aromaticità floreale.

Il Cortese

Tra i vini bianchi piemontesi il Cortese è il secondo vitigno a bacca bianca più diffuso del Piemonte. Costituisce il 6% della produzione totale della regione. Questo vitigno è impiegato principalmente per produrre l’importante e pregiato vino bianco piemontese Cortese di Gavi DOCG e altri vini bianchi piemontesi DOC come Piemonte Cortese DOC, Cortese dell’Alto Monferrato DOC e Colli Tortonesi Cortese DOC. Questo vitigno dà vita a vini bianchi di grande acidità, sapidità e moderata alcolicità, altamente versatili negli abbinamenti gastronomici.

Lo Chardonnay

Tra i vini bianchi del Piemonte il terzo vitigno bianco più coltivato è lo Chardonnay. Parliamo di un vitigno molto versatile: le sue origini come molti sapranno sono francesi. A seconda del clima e del territorio in cui è coltivato, questo vitigno regala vini con diverse strutture e proprietà aromatiche. In Piemonte lo Chardonnay trova caratteristiche ambientali favorevoli alla sua produzione. È un vitigno presente ormai da molti anni, da cui nasce un vino bianco piemontese leggero e armonico nel gusto. Il vitigno Chardonnay è impiegato nelle denominazioni di vino bianco piemontese Langhe Chardonnay DOC e Piemonte Chardonnay DOC. Insieme al Pinot Nero costituisce la colonna portante dei vini Metodo Classico Alta Langa DOCG.

L’Arneis

L’Arneis è il vitigno prediletto nel Roero, l’area geografica situata nella parte nord-orientale della provincia di Cuneo e divisa dalle Langhe dal fiume Tanaro. Questo vitigno ha un legame profondo con il suo territorio, tant’è che spesso viene chiamato anche Arneis Roero. La sua storia però non è sempre stata idilliaca: dopo molti secoli di eccellenti produzioni, la crisi della viticoltura, nel periodo tra le due guerre mondiali, ha colpito fatalmente anche questo vitigno. Solo alcuni decenni fa l’Arneis è stato recuperato e reso nuovamente uno dei migliori vitigni a bacca bianca del Piemonte. Da questo vitigno si ottengono il vino bianco piemontese pregiato Roero Arneis DOCG, i vini bianchi piemontesi Terre Alfieri DOCG e vini che afferiscono alla denominazione Langhe DOC.

La Favorita

La Favorita è prodotta su una superficie di oltre 220 ettari principalmente localizzati nel Roero e nelle Langhe, dove è riconosciuta dalla denominazione Langhe DOC Favorita. Inoltre, viene vinificata esclusivamente in acciaio dando vita a vini bianchi piemontesi morbidi, adatti al consumo quotidiano e contraddistinti spesso da delicati profumi di fiori di zagara, pesca gialla ed erbe mediterranee.

L’Erbaluce

Tra i vini bianchi piemontesi da tenere in considerazione troviamo l’Erbaluce. Questo vino è prodotto nel Canavese, il territorio storico compreso tra Torino e la Valle d’Aosta delimitato a est da Biella e Vercelli. Il vitigno Erbaluce è impiegato per produrre vini canavesani tipici come il vino bianco piemontese pregiato DOC Erbaluce di Caluso e Canavese bianco e le DOCG Erbaluce di Caluso passito ed Erbaluce di Caluso spumante. L’Erbaluce è un vitigno molto versatile; infatti, oltre a essere vinificato in bianco, viene impiegato per la creazione di basi spumante e vini passiti di grande finezza. I vini bianchi piemontesi prodotti da Erbaluce vantano una buona acidità, struttura e profumi eloquenti dal carattere floreale, che spesso rammentano fiori di campo, biancospino e acacia.

Il Timorasso

Tra i vini bianchi piemontesi di grande interesse troviamo il Timorasso. Questo vino bianco piemontese pregiato è ottenuto dall’omonimo vitigno, localizzato nei Colli Tortonesi, dove è riconosciuto dalla denominazione Timorasso dei Colli Tortonesi DOC. I vini Timorasso dei Colli Tortonesi DOC. Dal vitigno Timorasso nascono vini bianchi piemontesi dalla buona acidità e grande sapidità minerale, contraddistinti da profumi floreali che con l’invecchiamento si impreziosiscono di suggestivi timbri di salsedine e d’idrocarburi.

La Nascetta

Tra i vini bianchi piemontesi vi è la Nascetta, vitigno coltivato esclusivamente in 20 ettari all’interno nel comune di Novello nelle Langhe. La Nascetta è inclusa nella DOC Langhe e può fregiarsi della menzione aggiuntiva “Nascetta di Novello”. Il vitigno ha avuto una storia travagliata alle spalle, per diverso tempo è stato infatti dimenticato rischiando l’estinzione. Tuttavia, grazie all’impulso dei produttori di Novello a metà degli anni 90 è stato recuperato e adesso rappresenta una nicchia enologica di grande interesse.

Per concludere

Il vino bianco in Piemonte è sinonimo di qualità e i riconoscimenti dei rossi lo confermano. Il Piemonte ha un ruolo principale nello sviluppo dell’enologia italiana nel mondo. Come abbiamo visto la regione Piemonte vanta diverse varietà di bianchi IGT, DOC e DOCG.

Ora che aspettate? Non vi resta che provarli.

Luca Gardini

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