
Vino e mare è un connubio decisamente suggestivo. Proprio sulle antiche rotte dei navigatori fenici, cartaginesi e greci, la cultura della coltivazione della vite si è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. I primi approdi e insediamenti commerciali e le successive colonie, sono stati creati grazie alla coraggiosa e sapiente arte marinara dei popoli antichi.

Ovviamente si trattava di località costiere o d’isole, luoghi che da sempre hanno attratto con il loro fascino i navigatori. Parlare di mare e vino, vuol dire ripercorrere la storia della vite, delle sue rotte e dei luoghi in cui originariamente ha trovato dimora. Terre in cui ancora oggi continua a essere coltivata, seguendo le secolari tradizioni, spesso ancora utilizzando i vitigni piantati in antichità.
Se consideriamo la particolare conformazione geografica della nostra penisola, ci rendiamo subito conto, che lo sviluppo costiero dell’Italia non ha eguali almeno in Europa e come quasi in ogni regione ci siano denominazioni che producono vini da territori affacciati sul mare. Dobbiamo poi tener conto della presenza di due grandi isole come Sicilia e Sardegna e di un gran numero di piccole isole in cui la coltivazione della vite può vantare una storia antichissima: basti pensare al moscato, d’Alessandria a Pantelleria, alla malvasia delle isole Eolie, all’ansonica e all’aleatico dell’arcipelago toscano alla biancolella, forastera e piedirosso a Ischia, falanghina e greco a Capri. Uno scenario estremamente variegato, che spazia dalla viticoltura eroica delle Cinque Terre alle vigne coltivate a piede franco sulle spiagge del Sulcis.
Ogni regione con le sue particolarità legate alla latitudine, al clima, alla composizione dei terreni all’orografia del profilo costiero; un affascinante mosaico di situazioni particolari, ognuna con un retaggio storico e culturale diverso dalle altre. Al di là delle differenze e delle singole peculiarità, cercheremo di mettere in luce ed evidenziare i tratti comuni che caratterizzano vino e mare. Andremo alla scoperta di ciò che accomuna la viticoltura costiera e proveremo a tracciare un profilo generale di un vino di mare.

Per quanto riguarda la composizione dei terreni, si spazia dalla sabbia del ravennate e del Sulcis, alle rocce vulcaniche di Pantelleria e di Ischia, ai graniti della Sardegna e via dicendo. Suoli molto diversi tra di loro per origine geologica e composizione mineralogica, ma che trattandosi di scogliere e lidi sabbiosi, hanno la caratteristica comune di essere terre povere, composte da arenarie, pietre, se non addirittura da roccia madre affiorante. Terre con poche sostanze organiche, in cui la vite fatica a sopravvivere e deve cercare nutrimenti in profondità. Considerando la latitudine, seppur diversa dalla Liguria a Pantelleria, si tratta comunque di zone molto soleggiate, con clima mediterraneo, caldo e spesso siccitoso, soprattutto più ci si sposta al sud. Caratteristiche climatiche che garantiscono una corretta maturazione delle uve, spesso in presenza di buone escursioni termiche, essenziali per favorire lo sviluppo di profumi e aromi intensi.

La vicinanza del mare, garantisce, inoltre, l’alternanza delle brezze, che contribuiscono a mitigare le temperature, rendendo il clima più dolce, ideale per una maturazione lenta e costante dei grappoli. Le zone costiere sono spesso battute dai venti stagionali: pensiamo alla tramontana in Liguria, al maestrale in Sardegna, alla bora sulla costa del carso triestino. Una garanzia di uve asciutte e sane, che non temono marciumi e umidità. Il vento, inoltre, porta in sospensione la salsedine, depositando sulle vigne il sale marino.
Da questo quadro complessivo, non è certo facile risalire a un profilo univoco di un vino di mare. Tuttavia se chiudiamo gli occhi e ripensiamo a quando detto, l’immaginazione corre verso un vino bianco, che in qualche modo ricordi il paesaggio marino. Oltre agli aromi floreali e fruttati, possiamo aspettarci di trovare note di macchia mediterranea, erbe officinali, sentori iodati o salmastri. Al palato, un gusto armonioso, solare, leggermente aromatico, con una freschezza equilibrata e un finale piacevolmente sapido e minerale.