
Oggi in questo articolo mi piacerebbe chiarire il concetto di millesimato. Intorno a tale termine noto ancora molta confusione.
Partiamo dicendo che, il millesimato non è un vino ma bensì una tipologia di vino. Quindi che cos’è il millesimo? È l’annata, ossia l’anno di produzione del nostro vino.
Per essere definito millesimato, infatti, un vino deve per forza avere in etichetta, fronte o retro, l’anno di vendemmia, quello è il millesimo. Può essere un brut, un extra dry, un dry, un metodo classico, un prosecco o qualsiasi altro tipo di spumante che abbia indicato però in etichetta l’anno di produzione.
Vi sarete spesso domandati… a cosa serve il millesimo? Facciamo un piccolo esempio. Nei grandi spumanti serve per dare un’identità precisa al nostro vino. Sappiamo che l’annata 2004 è stata un’annata scarsa, mentre l’annata 2006 è stata migliore, di conseguenza si andrà a scegliere il vino in base all’annata.
Quindi, se vogliamo dare identità ad un’annata compriamo un millesimato.

Cosa significa millesimato?
Come accennato nell’introduzione il millesimato non è un vino, ma una tipologia di vino, una cosa molto diversa e che va ben compresa. Il millesimato è l’annata della vendemmia, dal francese “millésime”, che significa “annata”. Stiamo quindi parlando dell’anno di produzione del vino, un criterio fondamentale di distinzione rispetto ai vini non millesimati e quindi senza annata “sans annèe”.
Tipologie di spumanti
La dicitura millesimato è attribuita alle diverse tipologie di spumanti, come: brut, extra dry, dry, metodo classico, processo, ottenuti da vini di una singola annata
La dicitura contrassegna le etichette di tutti gli spumanti con almeno l’85% di uva raccolta dalla stessa vendemmia, e non da vini di annate diverse.
Nel caso dello Champagne, tuttavia, si definisce millesimato solo quando proveniente al 100% da uve della stessa vendemmia.

A cosa serve la dicitura millesimato?
Dopo aver chiarito cosa significa millesimato cerchiamo di comprendere a cosa serve indicare il millesimato nel vino.
Come raccontato nell’introduzione potrebbe essere accaduto di aver scelto un vino sulla base della miglior annata, consultando la carta dei vini che indica i millesimi e la zona di produzione del vino. Proprio così, gli spumanti più pregiati possono servirsi dell’anno di produzione per acquisire una loro identità forte, decisa ed esclusiva.
Quindi, ogni annata per i millesimati significa di fatto sviluppare un’identità peculiare a quelle che sono le caratteristiche uniche e inconfondibili delle uve di quella particolare vendemmia ritenuta di pregio.
Riconoscere un millesimato
Per riconoscere un millesimato il vino deve indicare l’anno di vendemmia sul tappo e sul fronte o retro dell’etichetta. Subito dopo la scritta “millesimato” deve seguire l’indicazione dell’anno di produzione.
Perché scegliere di produrre un millesimato
Vorrei che dopo questo articolo aveste le idee chiare sul concetto di millesimato. Quindi, cerchiamo di approfondire e ritornare su un aspetto: perché si sceglie di produrre un vino o spumante millesimato?
Si sceglie di produrre un millesimato quando ci si trova di fronte ad annate eccezionali. Quando le uve per resa e qualità ne giustificano la produzione.
Quando si parla di Prosecco occorre però fare una precisazione in più. Essendo il Prosecco un vino giovane che viene spumantizzato con il Metodo Martinotti-Charmat, ossia con una seconda fermentazione di breve durata in autoclave di acciaio, il Prosecco è molto spesso un vino prodotto con uve della stessa annata. Recentemente sono state infatti introdotte in commercio delle versioni millesimate di Prosecco, realizzate con almeno l’85% di uve della stessa annata.
Mentre quando sentiamo parlare di cuvée si fa riferimento a un vino o spumante prodotto con vini anche di annate diverse, il millesimato come già detto definisce un vino o spumante ottenuto da uve della medesima vendemmia.
Un altro termine che possiamo ritrovare sull’etichetta dei vini spumanti è “S.A.” ovvero Sans Année, Senza Annata. Termine utilizzato appunto, per rimarcare la scelta di commercializzare un vino prodotto assemblando vini di vendemmie differenti.
Il primo champagne millesimato
Il primo champagne millesimato della storia è stato il Veuve Clicquot 1810.
Paradossalmente, il millesimato è più semplice. È un vino figlio di una sola vendemmia e sta alla sensibilità dello chef de cave fare in modo che siano rispettate le caratteristiche dell’annata, l’identità della maison e la visione di quello specifico millesimo.
Uno Champagne millesimato può essere commercializzato dopo 36 mesi a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia. I migliori e più esperti chef de cave, però, fanno invecchiare le loro bottiglie in media per 4-6 anni, con punte fino a 10.
Il vino non millesimato
I vini non millesimati si ottengono dall’assemblaggio di vini di varietà diverse, provenienti da vitigni, annate e cru differenti. Il termine “cru” participio passato del verbo francese “croître”, “crescere”, indica un vigneto con caratteristiche peculiari a terreno, clima ed altri fattori che conferiscono al vino particolari proprietà organolettiche.
Si parla di vino non millesimato in quanto trattandosi di uve e vini di annate diverse, non esiste un anno di produzione univoco e quindi non se ne può indicare l’annata in etichetta.
Il vino cuvée
Torniamo sul concetto di “cuvée”: si definisce “cuvée” un vino prodotto dalla miscela di uve provenienti da vigneti e annate differenti. Il termine francese “cuvée” deriva dal latino “cupa” che indicava le botti all’interno delle quali venivano conservati le miscele di vini.
Le differenze tra millesimato e cuvée
Facciamo un po’ di chiarezza sulla terminologia “millesimato” e “cuvée”, spesso associati impropriamente o inutilmente a determinati vini.
I termini “millesimato” e “cuvée” sono stati introdotti per definire gli spumanti, in particolare quelli prodotti con metodo Classico, come lo Champagne appunto o il Franciacorta, a seconda delle tipologie e delle annate delle uve utilizzate per la loro produzione.
Non è raro trovare il termine millesimato associato ad un Prosecco, tecnicamente non sbagliato ma si tratta di un’informazione che risulta superflua. Il Prosecco è per definizione millesimato, visto che viene prodotto con uve di una stessa annata.
Allo stesso modo, spesso capita di trovare “millesimato” e “cuvée” associati a vini fermi. Tecnicamente non si tratta di un errore nemmeno in tal caso perché anche questi vini possono essere prodotti con uvaggi diversi e/o annate diverse o meno. In questi casi però l’associazione di tali terminologie ai vini è più per dare lustro e prestigio ai prodotti che un’indicazione davvero utile e necessaria.
Quindi per concludere…
Un vino si definisce “millesimato” se viene prodotto con uve di un’unica annata, mentre si definisce “cuvée” un vino prodotto dalla miscela di uve e annate differenti, così come il termine Sans Année, che sottolinea la volontà dell’azienda di produrre e commercializzare un vino senza indicazione dell’annata di un’unica vendemmia.
Spero quindi, attraverso questo articolo, di aver chiarito le differenze esistenti tra queste terminologie.
Luca Gardini