
Il momento dell’aperitivo è ormai un must, un vero e proprio rito, l’occasione ideale per riunirsi con amici, per socializzare o anche per incontri di lavoro dal tono informale.
In genere l’aperitivo precede la cena. Si svolge nel tardo pomeriggio e prevede, quindi, il consumo di bevande non troppo alcoliche o di vini piuttosto leggeri.
Detto questo, è piuttosto scontato pensare che la scelta si riduca a vini bianchi giovani e di pronta beva, a vini rosati piuttosto delicati o a spumanti Metodo Charmat e Metodo Classico, escludendo quasi completamente la possibilità di consumare vini rossi.
A tal proposito, oggi vorrei proporvi una guida che vi consentirà di scegliere il vino rosso più adatto a voi, da ordinare come aperitivo.

La scelta del vino rosso
I vini rossi da aperitivo potrebbero essere definiti quasi una scelta di nicchia ma, sapendo scegliere bene, decisamente vincente.
Sono perfetti per accompagnare stuzzichini salati dal sapore intenso e piatti a base di formaggi, carne o salumi. L’ideale è comunque scegliere un vino rosso leggero che ben si presti al momento dell’happy-hour.
Consigliati per un aperitivo sono vini come la Barbera, il Pinot Nero, il Sangiovese, il Lagrein, il Cirò Rosso, il Syrah, il Bardolino e anche il Lambrusco.
Andiamo a scoprire le caratteristiche di alcuni di questi vini, così da rendere la vostra scelta consapevole e soprattutto la più giusta per accompagnare il vostro aperitivo.
La Barbera
La Barbera è un vino gastronomico, di grande versatilità. Ma che origini ha?
Quest’uva arriva dal Piemonte, ma ha trovato terreno fertile in altre regioni d’Italia, come Lombardia ed Emilia-Romagna. Si tratta, insieme al Sangiovese, del vitigno più coltivato in Italia.
Un tempo si considerava la Barbera come un vino rustico. Oggi, la sua fama è del tutto cambiata grazie alle nuove tecniche di cantina e colturali, che hanno consentito a questo vino di esprimere tutte le sue potenzialità.
Prerogativa della Barbera è la freschezza. È considerata infatti una delle varietà italiane con il maggior apporto di acidi, che esaltano i tipici aromi di frutti e fiori rossi, accompagnati da una lieve speziatura.

Il Pinot Nero
Se amate i vini eleganti e complessi, il Pinot Nero (o Pinot Noir) è il vino giusto per voi.
Nel corso dei secoli il vitigno Pinot Nero è cambiato tantissimo, dando origine anche al Pinot Bianco e al Pinot Grigio, uve dalle caratteristiche particolari. Chiamato dai francesi “enfant terrible” per la sua bizzarria, è un vitigno non semplice da coltivare, che annata dopo annata rappresenta una sfida per i viticoltori di tutto il mondo.
La terra d’elezione del Pinot Nero è la Borgogna. Qui si esprime con caratteristiche di rara eleganza, ma anche in Alto Adige questo vitigno raggiunge vette qualitative impareggiabili, grazie al clima e ai terreni vocati. A onor del vero il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, vinificato anche come rosso fermo, è un vino che si fa apprezzare soprattutto per la sua bevibilità e versatilità a tutto pasto.
Le caratteristiche organolettiche del Pinot Nero, possono essere fortemente influenzate dal terroir e dalle tecniche di vinificazione. Un Pinot Nero allevato in climi più caldi sarà segnato da marcati aromi fruttati di mirtillo e ciliegia. Invece, se proveniente da climi più freddi sarà caratterizzato da sentori di piccoli frutti rossi come ribes e lampone.
Se il Pinot Nero effettua un passaggio in legno, acquista ampiezza e profumi più complessi, con note speziate di pepe bianco e liquirizia. Sono più freschi e mentolati i Pinot Nero vinificati in cemento o in acciaio, segnati da una piacevole freschezza e da ricordi di erbe aromatiche quali timo e aneto.
Il Sangiovese
Il Sangiovese, conosciutissimo vitigno a bacca rossa diffuso soprattutto in Romagna, Toscana ed Umbria, è alla base di vini come il Brunello di Montalcino, il Chianti Classico e il Montefalco Rosso. Le origini di questo vitigno sono incerte, da tempo immemore oggetto di contesa tra Romagna e Toscana.
Il Sangiovese, a seconda delle zone di produzione, dà vita a vini con caratteristiche organolettiche molto diverse.
Il colore è in genere un rosso rubino, brillante ma non troppo concentrato. Al naso rivela tipiche note di fragolina di bosco, amarena, rosa, violetta, ma anche di sottobosco, muschio e terra. Al palato emerge un tannino ben presente che tende a diventare più morbido durante l’invecchiamento. Se invecchiato a lungo sviluppa sentori di cuoio, tabacco e cacao. Inoltre, con l’affinamento in legno acquisisce spesso aromi di noce moscata, pepe nero e liquirizia.
Nelle versioni più giovani, con i suoi aromi fruttati e floreali e il suo tannino croccante, può rivelarsi un’ottima scelta come aperitivo.
Il Syrah
Il Syrah è uno dei vitigni più diffusi al mondo: da lui derivano vini rossi dalle caratteristiche uniche, che gli appassionati conoscono bene.
In Italia quest’uva ha trovato un terreno particolarmente fertile in Sicilia, Toscana, nella zona di Cortona e nel Lazio. Il Syrah, detto anche Shiraz, ha un colore rubino scuro, intenso e quasi impenetrabile. Al naso si riconoscono profumi speziati e di cacao, mentre al palato ha una struttura imponente e un finale balsamico.
In Italia troviamo risultati molto interessanti nella DOC Cortona, in Toscana, da dove arrivano vini eleganti e profondi.
In Sicilia rientra nelle denominazioni Sicilia DOC e Terre Siciliane IGT. Qui i vini sono strutturati e ricchi di frutto.
Anche in questo caso, come per i vini analizzati in precedenza, scegliendo versioni più leggere e bevibili di vini prodotti a base di Syrah, potremmo trovare un complice perfetto per l’aperitivo, piacevolissimo con le sue note selvatiche e un finale lievemente salmastro.
Il Lambrusco
Se cercate un vino brioso e piacevole, il Lambrusco è quello che fa per voi.
L’origine del Lambrusco è davvero antichissima, tanto che persino i poeti latini, tra cui Virgilio, hanno più volte citato la “vitis labrusca” nelle proprie opere. Il Lambrusco può essere secco, amabile o dolce, a seconda della quantità di residuo zuccherino. Un Lambrusco amabile è quindi più dolce, rispetto a un prodotto secco.
Esistono numerose tipologie di Lambrusco (Marani, Reggiano, Salamino, Viadanese ecc.), ognuna con caratteristiche differenti. In genere, i più noti e apprezzati sono il Lambrusco Grasparossa e il Lambrusco di Sorbara.
Chiariamo che il Lambrusco è un vino rosso frizzante, prodotto in genere con metodo Charmat, ossia con rifermentazione in autoclave. Questo processo prevede che il vino base venga messo in grandi recipienti di acciaio, dove vengono introdotti i lieviti selezionati, che daranno il via alla fermentazione. Negli ultimi anni, inoltre, molti produttori hanno iniziato a produrre Lambrusco da rifermentazione in bottiglia, che danno vini generalmente più eleganti.
Oggi vi ho raccontato di alcuni dei vini rossi che meglio possono accompagnare il vostro aperitivo, poiché particolarmente apprezzabili per immediatezza e bevibilità, ma ricordatevi che non esiste un vino giusto o sbagliato, seguite il vostro gusto e ordinate ciò che preferite.
Attenzione però alla temperatura! Mai, e sottolineo mai, un vino dovrebbe essere servito a temperatura ambiente, se questa supera i 18°C. E a maggior ragione, per apprezzare un vino rosso agile e fresco, è importante che la temperatura al momento del servizio si aggiri attorno ai 15°C e non di più.
Se necessario, non esitate a chiedere un secchiello del ghiaccio, anche per i vini rossi.
Luca Gardini