

I vini che hanno in etichetta la parola “Mazzon” non sono molti, eppure sono bottiglie ricercate, apprezzate e stimate. Mazzon è una località, un posto minuscolo, un fazzoletto di terra al riparo delle montagne fra Trento e Bolzano. Ma per gli appassionati di vino “Mazzon” evoca una qualità superiore del Pinot nero, che ha trovato in questo luogo un habitat favorevole.
Caratteristiche del Pinot nero
Il Pinot nero è un’uva fra le più pregiate e ricercate, può dar vita a vini eccellenti come grandi Champagne e grandissimi rossi fermi, fra i più preziosi del mondo. Basti pensare a certe etichette di Borgogna che hanno costi da capogiro.
In Italia hanno provato in molti a piantare Pinot nero dalle Alpi alla Sicilia, ma è un’uva così capricciosa, che raramente riesce ad adattarsi. Spesso soffre, si ammala, non matura bene. Se nel mondo si continua a coltivarlo è solo perché, quando riesce a maturare perfettamente, allora può dare vini di rara eleganza.
I migliori Pinot nero sono vini raffinati, dalla struttura leggiadra, ricchi di aromi, complessità e persistenza. Per dirla con Andrea Scanzi, “il Pinot nero piace perché è il vitigno più minimale del mondo. Non è colorato come il Cabernet, non è morbido come il Merlot, non è potente come il Nebbiolo. Il Pinot Nero, anzitutto, non è.”
Dove si trova il Pinot nero in Italia
Uno dei posti in Italia dove il Pinot nero ha trovato condizioni favorevoli è il Trentino-Alto Adige. Il suolo dolomitico e il clima più fresco ricordano i suoi luoghi natali (la Borgogna).
Il Pinot nero venne piantato in Trentino-Alto Adige quando la regione apparteneva all’Impero Austroungarico. In particolare venne coltivato in provincia di Bolzano, inizialmente sulle colline di Merano. Successivamente si è diffuso in altre zone fino a Mazzon, un piccolo altopiano nel Comune di Egna. Mazzon è diventato poi il “paradiso del Pinot nero” in Italia.
Perché a Mazzon il Pinot nero dà vini particolarmente buoni?
Osservandolo da vicino, Mazzon sembra un terrazzo inclinato fra 300 e 450 metri, protetto dalle montagne e aperto all’influenza del vento, che soffia dal Lago di Garda. Il Monte Corno a est ritarda l’arrivo del sole mattutino sulle vigne e mantiene la freschezza notturna più a lungo. L’apertura verso ovest invece prolunga l’irraggiamento del sole la sera.

Il sottosuolo di questo altopiano è un blocco di rocce calcaree antiche, non molto diverse da quelle della Côte d’Or in Borgogna (dove nascono i Pinot nero più famosi del mondo).
L’evoluzione del Pinot nero a Mazzon
Il primo a portare il Pinot nero a Mazzon fu Ludwig Barth von Barthenau alla fine dell’Ottocento (in suo onore il produttore Hofstatter ha chiamato “Barthenau” uno dei suoi grandi Pinot nero). Mazzon cominciò a comparire su qualche etichetta di vino. In tempi recenti sono aumentate le etichette di Pinot Nero di Mazzon e dagli anni ’80 in poi i frutteti sono stati sostituiti da vigne e la coltivazione da pergola è stata trasformata in guyotscegliendo cloni francesi di Pinot nero.
Mazzon fa solo riferimento all’origine delle uve, la denominazione è sempre Alto Adige DOC Pinot nero.
Fra i produttori che oggi mettono sul mercato Pinot nero di Mazzon troviamo: Hofstatter, Gottardi, Brunnenhof, Carlotto, Girlan.
[…] In Italia il Pinot nero è presente soprattutto al nord. Molto ce n’è in Oltrepò Pavese (la porzione della provincia di Pavia a sud del Pò) ed è vinificato in gran parte come spumante (così come fanno nella Champagne), ma in parte anche come vino rosso. Si trova in Trentino-Alto Adige ed è particolarment celebre quello di Mazzon (vedi il post Si scrive Mazzon, si legge Pinot nero). […]