

Il Syrah o la Syrah? Bella domanda, ma ancora più interessante è capire da dove viene.
In francese è una parola femminile e la Francia è la sua patria, quindi possiamo a buon diritto chiamarlo “la” Syrah (così come diciamo “la” Vernaccia).
È molto suggestivo far risalire le origini della Syrah alla città Shiras dell’antica Persia (Iran). È proprio così che la chiamano gli Australiani, Shiraz, dopo averla adottata come proprio vitigno per eccellenza. La Syrah avrebbe attraversato il Mediterraneo con i Fenici o con i Greci per raggiungere il porto di Marsiglia e da qui risalire il corso del Rodano fino a stabilirsi sulle sue sponde fra la città di Vienne e la collina di Hermitage.
Tutto molto bello, peccato però che la scienza oggi demolisca questa affascinante e fantasiosa ricostruzione. Le analisi genetiche applicate ai vitigni sono inesorabili. Il DNA della Syrah parla chiaro: è nata come incrocio spontaneo di due varietà (Mondeuse Blanche e Dureza) proprio nell’alto Rodano a due passi dalla Côte Rôtie e pare che questo sia successo nel I secolo dopo Cristo.

Per secoli la Syrah non si è spostata dai suoi luoghi natali (Côte Rôtie e Hermitage); a un certo punto è diventata famosa per i suoi vini ricchi e colorati, al punto che all’inizio dell’800 veniva usata per tagliare alcuni vini di Bordeaux.
Il tormentone della Syrah
Ma la moda dalla Syrah è un fatto recente: è stato un tormentone che ha coinvolto tutti, fino a diventare nel 2010 la 6° uva da vino più coltivata al mondo. E pensare che fino al 1970 in tutto il mondo c’erano meno di 3.000 ettari di vigne di Syrah esclusivamente lungo il fiume Rodano nei 60 km che separano le città di Vienne e Tain-l’Hermitage.
Negli anni ’70 e ’80 arriva il suo successo: la syrah mette piede in tutte le vigne della Francia del Sud: dalla Costa Azzurra fino ai Pirenei, diventando una delle uve più coltivata della Francia. Da qui poi la Syrah-maniaè diventata globale. L’Australia oggi è fra i più grandi produttori di Syrah (lì continuano a chiamarla Shiraz), ma si trova anche in Spagna, Argentina, USA, Cile e anche in Italia non ce la siamo fatta mancare. Tantissima si trova in Sicilia e una buona parte in Toscana (protagonista della DOC Cortona).

Quali sono i motivi di questo successo?
Innanzitutto è una pianta resistente alle malattie e molto produttiva (quindi un bel vantaggio per i coltivatori); inoltre i suoi vini sono sempre molto colorati, profumati e corposi. I segni particolari della Syrah sono i polifenoli, cioè le sostanze che danno colore e struttura ai vini. La Syrah ne è ricchissima! E poi il suo profumo speziato di pepe la rende unica.
In realtà si possono trovare tante tipologie di vini fatti con la Syrah: in Austrialia e in Sicilia, dove il clima è più caldo, i vini sono robusti, solidi, fruttatissimi, suadenti per la ricchezza di profumi, che si esaltano dalla maturazione in barrique con note di cioccolato fondente.
La Syrah di zone più nordiche, come quelle di origine (Côte-Rôtie e Hermitage), dà vini più snelli e freschi ma dotati di importante struttura tannica, che li rende austeri e cerebrali con profumi di pepe nero e gomma bruciata che danno il meglio di sé dopo anni di affinamento in bottiglia.
Chi ama la Syrah non può far a meno di confrontarsi con i vini dei suoi luoghi natii. Si cerchino allora le denominazioni: Côte-Rôtie, Hermitage, Crozes-Hermitage, Cornas, St-Joseph e Peray.