

Il sogno di ogni buon appassionato di
vino è avere una piccola cantina personale, dove custodire le bottiglie
preferite.
Per prima cosa dovremmo identificare quali vini sono più adatti a
essere conservati nel tempo, per riservarci in futuro un piacere maggiore
rispetto al consumo immediato.
Molti vini bianchi ad esempio, esprimono il
meglio del loro bouquet fresco e fruttato nel corso dei primi anni
dall’imbottigliamento. Tuttavia ci sono vitigni a bacca bianca, che grazie alla
notevole acidità, al buon corpo e struttura, sono in grado di regalare vini
longevi, con bouquet che evolvono verso note di grande fascino. Giusto per
ricordarne alcuni citiamo: riesling, verdicchio, timorasso, trebbiano d’Abruzzo, fiano d’Avellino, chardonnay, garganega, cortese, pinot bianco.
In generale, i vini rossi sono più longevi, per
via della naturale presenza di polifenoli, antociani, tannini oltre che di
acidità. Tra i vitigni che donano vini particolarmente adatti ai lunghi
affinamenti, ricordiamo: nebbiolo, sangiovese, aglianico, sagrantino di Montefalco, cabernet sauvignon.
Col passare del tempo, le durezze del vino
tendono a smorzarsi, i tannini si fanno più morbidi e setosi, gli acidi perdono
la loro spigolosità e i vini diventano più armoniosi e complessi.