La “Rivoluzione Green”: Il Vino naturale

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La categoria del vino Naturale in realtà non esiste, anche se la definizione si è ormai diffusa nel linguaggio comune. Non c’è una normativa che disciplini cosa significhi produrre un vino Naturale. Esistono solo i regolamenti delle singole associazioni: Renaissance des Appellations, ViniVeri, Vinnatur, Vite, TripleA, ecc… tutti diversi tra di loro.  Cerchiamo comunque di indicare alcuni punti in comune tra i vari disciplinari.

In generale è previsto che per produrre vini Naturali, le uve debbano derivare da coltivazione Biologica o Biodinamica. Per quanto riguarda le pratiche di cantina, invece, entriamo in un territorio estremamente sfaccettato. Molte le norme presenti, senza scendere nei dettagli delle singole associazioni, riguardano la raccolta manuale delle uve, l’utilizzo di soli lieviti indigeni, l’uso di sole fermentazioni spontanee, il rifiuto del controllo della temperatura durante la fermentazione, il divieto di chiarifiche e filtrazioni, dell’uso di enzimi, additivi, di zucchero e utilizzo molto basso della solforosa.

Riassumendo, si cerca di limitare al minimo l’intervento durante i processi di vinificazione, per favorire il naturale decorso della fermentazione delle uve, senza intervenire sui mosti, senza correzioni o approcci invasivi. Il lavoro dell’uomo, in tutte le fasi della produzione del vino, dovrebbe limitarsi ad accompagnare il processo spontaneo, cercando di intervenire il meno possibile.

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